Tiro da Difesa vs Tiro Dinamico Sportivo:
Sono discipline diverse con alcune caratteristiche simili.
Entrambe:
- richiedono di sparare un numero di colpi su più bersagli nel minor tempo possibile e con estrema accuratezza;
- consentono l’apprendimento dei fondamentali del tiro con le armi da fuoco.
La differenza sostanziale risiede nello scopo per cui si utilizza un’arma da fuoco.
Nel tiro dinamico sportivo, l’obiettivo finale, è quello di raggiungere il punteggio più alto nel rapporto tra accuratezza del risultato e velocità di esecuzione del tiro. Ogni procedura e\o gesto tecnico è estremizzato e finalizzato al raggiungimento di questo scopo. Trattandosi di un’attività sportiva, alcuni aspetti del tiro non vengono trattati.
Nel tiro da difesa, come già accennato, l’obiettivo principale è la sopravvivenza del tiratore.
L’utilizzo dell’arma da fuoco è da considerarsi condizione estrema per la difesa personale e comunque sempre proporzionata alla minaccia.
Il tiro da difesa presenta le seguenti caratteristiche, sotto il profilo oggettivo:
- condizione di forte stress psicofisico;
- distanze variabili (da pochi centimetri a diverse decine di metri);
- condizioni di luminosità spesso critiche;
- ambienti differenti (ampi o ristretti, rurali, urbani e domestici);
- possibile presenza di più persone da cui è necessario discriminare:
- le minacce;
- le presunte minacce;
- terze persone.
Sotto il profilo soggettivo il tiratore deve:
- mantenere costante l’attenzione sulla situazione circostante, facendo ogni possibile sforzo per avere la coscienza su ciò che accade intorno;
- adattarsi all’ambiente e alle reazioni della minaccia;
- conservare, malgrado tutto, la capacità di osservazione;
- adattarsi, applicando le procedure e le tecniche di tiro più efficienti in relazione all’evolversi della situazione.